He loves me, he loves me not (#39)

Horm Stories #39

Lo sapevi che le leggende attorno alla Margherita, il fiore che si sfoglia recitando “M’ama, non m’ama,” sono affascinanti e antichissime? Una versione accreditata fa risalire questa tradizione al Medioevo, un’epoca in cui i fiori erano simboli eloquenti di messaggi segreti e desideri inconfessati.

Si narra che le giovani donne utilizzassero la margherita come “fiore del destino” per rispondere a dichiarazioni d’amore. Se il sentimento era corrisposto, la fanciulla concedeva al suo pretendente il privilegio di adornare il proprio stemma con il simbolo della margherita, segno di un amore nascente e riconosciuto.

Se invece la risposta era incerta, la dama sceglieva di portare le margherite tra i capelli, lasciando intendere che la sua decisione non era ancora presa. Questo gesto d’ambiguità concedeva al cavaliere l’opportunità di dimostrare ulteriormente il proprio valore e dedizione. Così, ogni petalo sfogliato diveniva un frammento di speranza o di sospensione, in un rituale che univa gioco, simbolismo e sottile psicologia amorosa.

È stato il desiderio di catturare l’eleganza senza tempo delle margherite, unito alla magia del loro simbolismo, a ispirare l’archistar Mario Botta nel creare per Horm un’opera di design capace di evocare emozioni profonde e sospese.

Così nasce Mamanonmama, una collezione composta da cinque petali specchianti, scolpiti in pregiato salice nero massello, da disporre insieme o singolarmente su tavolo o parete. Ogni petalo invita chi vi si riflette a rivivere l’incanto e la trepidazione degli amanti, rendendo ogni sguardo un frammento di emozione sospesa.

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