Dalla pietra leccese al design contemporaneo (#15)

Horm Stories #15

Oggi iniziamo questa storia con una citazione: “Voglio vedere le pietre gialle, tutta quella luce che ti toglie il respiro”. Recita così il personaggio principale di “Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek, interpretato dalla bravissima Ilaria Occhini, riferendosi alla pietra di cui sono realizzati gli edifici storici più belli di Lecce e che da questa ne prende il nome. La protagonista del film si riferisce a questo materiale pregiato che da secoli viene estratto nelle cave di roccia calcarea che si trovano in Salento e che viene esportata in tutto il mondo.

Storicamente la pietra leccese veniva utilizzata per la costruzione e l’abbellimento delle facciate e degli interni dei palazzi, degli edifici pubblici e delle chiese, grazie alle sue caratteristiche di duttilità e facile lavorazione che permetteva di ottenere splendidi ornamenti minuziosamente intagliati. Forse l’opera più rappresentativa in questo senso è la Basilica di Santa Croce a Lecce: qui l’arte del “Barocco Leccese” è un trionfo di figure allegoriche scolpite con grande maestria.

Ma perché proprio la pietra leccese per queste costruzioni? Il motivo principale è certamente rappresentato dalla singolare caratteristica di questo materiale: tenero e docile alla lavorazione (quando viene estratta dalle cave), ma se esposto all’aria e agli agenti atmosferici diventa duro e resistente…motivo per cui il formidabile patrimonio del barocco leccese è giunto intatto sino ai giorni nostri.

Questa particolare caratteristica la rende adatta a molteplici utilizzi anche nell’architettura contemporanea: dalle pavimentazioni sino ai rivestimenti di edifici di pregio, ville, monumenti e chiese.

Comprendendone il valore estetico e l’alto grado di esclusività, Steven Holl – archistar internazionale – ha studiato e progettato per Horm un sistema modulare composto da esagoni irregolari realizzati proprio in pietra leccese. Questi moduli si chiamano Hexagon e, affiancati l’uno all’altro, offrono la possibilità di creare infinite composizioni per ogni esigenza conviviale. Possono essere usati come tavolino o, all’occorrenza come sgabello dove poter sorseggiare un drink, magari a bordo piscina. Data la vocazione outdoor del prodotto, Horm ne propone anche una variante in Okumè (legno africano proveniente dal Gabon, resistente all’umidità e utilizzato anche in ambito navale).

Hexagon può essere usato come tavolino o, all’occorrenza come sgabello dove poter sorseggiare un drink, magari a bordo piscina. Data la vocazione outdoor del prodotto, Horm ne propone anche una variante in Okumè (legno africano proveniente dal Gabon, resistente all’umidità e utilizzato anche in ambito navale).

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